Poeta, drammaturgo e critico americano. Si naturalizzò cittadino
britannico nel 1927, quando aderì al ramo anglo-cattolico della Chiesa
anglicana. Laureatosi a Harvard nel 1910, perfezionò i suoi studi alla
Sorbona, a Oxford e in Germania; nel 1915 si trasferì definitivamente a
Londra. Nei suoi primi versi,
Prufrock e altre osservazioni (1917),
è evidente l'influenza dei simbolisti francesi, specie di Laforgue,
mentre nelle
Poesie e
Ara vos prec (1919) si avvertono gli
influssi della lirica provenzale e stilnovistica. Nella raccolta di saggi
Il
bosco sacro (1920)
E. esalta il lirismo dei poeti elisabettiani e dei
metafisici del Seicento, in particolare di J. Donne. L'opera che lo rese noto
è
La terra desolata (1922), una vasta composizione simbolica sul
tema dell'aridità che isterilisce la vita e quello dell'attesa dell'amore
come rigenerazione. Le sue raccolte di poesie del 1936 contengono vari accenni
di passaggio a forme drammatiche: infatti, mentre maturavano in lui quattro
poemetti intitolati
Quattro Quartetti (1944), scrisse per il teatro i
drammi in verso libero
Assassinio nella Cattedrale (1935) e
Riunione
di famiglia (1939), cui seguirono
Cocktail party (1950) e
L'impiegato di fiducia (1954). Con questi lavori
E. intendeva
reagire al naturalismo attraverso la scelta della poesia, al posto della prosa,
animata da un alto contenuto spirituale. Essa infatti si configura come cammino
di purificazione e di difficile speranza cristiana in un momento di desolazione
e di crisi della civiltà. Non meno importante è la sua opera
critica
Dante (1929). Le sue idee sociali e religiose sono esposte nei
volumi:
L'idea di una società cristiana (1939) e
Appunti per
una definizione della cultura (1948). Il premio Nobel (1948) lo ha
consacrato fra i maggiori poeti di lingua inglese (St. Louis, Missouri 1888 -
Londra 1965).